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Il Processo civile telematico si espande anche ai CTU

Autore: Luca Scuriatti
Data: 12 Dicembre 2014

Il Processo civile telematico si espande anche ai CTU

A far data 30 giugno 2015 anche i Consulenti Tecnici di Ufficio (CTU) si dovranno avvalere del Processo Civile Telematico (PCT).

Il Processo civile telematico (PCT) sarà obbligatorio per i procedimenti instaurati a far data dal 30 giugno prossimo, e permetterà l'informatizzazione dei procedimenti giudiziari civili presso Corte d'Appello, tribunali e Giudici di Pace.
Anche i Consulenti Tecnici d'Ufficio (CTU) saranno tenuti al deposito telematico. Ecco quali sono le conseguenze sull'attività degli ingegneri.
Tutto ciò sarà possibile tramite l'attivazione di un indirizzo di Posta Elettronica certificata (PEC) e tramite la relativa firma elettronica, munita di software per la lettura della smart-card. Questa procedura varrà tanto per chi si occupa di ingegneria forense, quanto per gli avvocati.
Il PCT permetterà quindi al consulente tecnico di ufficio di consultare, estrarre copia e depositare documenti, atti, fascicoli e provvedimenti del procedimento in corso, evitando supporti cartacei ed eliminando la necessità di recarsi fisicamente in Tribunale.

Ecco come funzionerà concretamente questa modalità, e quali sono gli strumenti tecnici di cui il consulente tecnico dovrà disporre.
Prima di tutto, è necessario essere muniti di una casella di PEC censita al Re.G.Ind.E. (Registro Generale degli Indirizzi Elettronici, gestito dal Ministero della Giustizia) nonché di firma digitale e dei relativi software forniti dai produttori della smart-card che consentono di firmare i documenti e accedere ai registri di cancelleria attraverso il portale dei servizi telematici del Ministero della Giustizia.
La firma digitale offre il massimo della sicurezza per quanto riguarda l'identificazione del CTU nel momento in cui acceda al portale del Ministero per consultare (solo ed esclusivamente) tutti gli atti e, in generale, i registri dei procedimenti nel corso dei quali sono nominati come consulenti.

In seno ad un procedimento civile, il CTU che voglia depositare un atto (per esempio, una perizia) dovrà iscriversi ad un Punto di Accesso al PCT, e creare una “busta telematica” che permette di inviare a mezzo PEC il documento al destinatario, garantendo la segretezza dell'invio.In termini di costi, questa procedura non risulta particolarmente gravosa per il CTU, che spesso dispone già di PEC e firma digitale, nonché di stampante virtuale PDF e scanner specifico per documenti costituiti da una semplice immagine. In caso contrario, questi costi iniziali rappresentano il più consistente investimento cui il CTU deve far fronte. Saranno piuttosto i disbrighi necessari nella sua attività futura a subire uno snellimento, comportando un guadagno tanto a livello di prezzo (grazie all'esclusione del supporto cartaceo) quanto a livello di tempo che tuttora si spreca per le navette tra Tribunale e studio professionale.

Il Processo civile telematico si espande anche ai CTU